Vaccini anti Covid-19
Le novità più importanti
Arrivano notizie davvero incoraggianti dal fronte della lotta al Coronavirus: la ricerca scientifica ha velocizzato straordinariamente le sperimentazioni e all’orizzonte appaiono i primi vaccini anti Covid-19.
La pandemia ha infatti spinto le aziende farmaceutiche a un’accelerazione senza precedenti che ha portato allo sviluppo dei vaccini in pochi mesi, quando generalmente i tempi di formulazione di un vaccino si aggiravano attorno al decennio.
I primi 3 vaccini in arrivo saranno quelli sviluppati dalla Pfizer/BioNTech, dall’americana Moderna e da AstraZeneca/Oxford e Irbm di Pomezia. Ecco le principali caratteristiche e differenze:
Pfizer/BioNTech
È l’azienda nella fase più avanzata, la prima ad aver presentato il suo vaccino. Nel prevenire il Covid-19 la sua efficacia è del 90% e oltre e non ha causato effetti collaterali gravi. Il vaccino formulato da Pfizer/BioNTech necessita una conservazione a circa -70 C in congelatori particolari come quelli utilizzati per stoccare il vaccino Ebola.
Nonostante la sperimentazione sia ancora in corso, Pfizer e BioNTech sono pronte a chiedere l’autorizzazione all’uso emergenziale alla Fda (U.S. Food and Drug Administration).
Moderna
Sviluppato da una giovane azienda americana, il vaccino di Modernasecondo gli ultimi dati è efficace al 94,1% nella prevenzione del COVID-19, rispetto a un placebo. Nessuno degli individui vaccinati ha sviluppato sintomi gravi della malattia e gli effetti collaterali sono di natura da lieve a moderata. Il vaccino quindi non solo protegge dall'infezione, ma anche dalle forme più gravi della malattia.
Il vaccino di Moderna, inoltre, può rimanere stabile con la refrigerazione domestica standard per circa 30 giorni e fino a sei mesi a -20 C. Moderna ha terminato la fase 3 di sperimentazione con risultati esaltanti ed è pronta alla richiesta d’autorizzazione all’uso per emergenza. Se l'Fda confermerà efficacia e sicurezza, il vaccino potrebbe essere disponibile a fine dicembre 2020.
AstraZeneca/Oxford e Irbm di Pomezia
Anche se i risultati riguardo l’efficacia sono inferiori rispetto a quelli di Pfizer e Moderna e variano dal 62% al 90% a seconda dello schema vaccinale impiegato, questo vaccino ha due vantaggi: si può conservare in un frigorifero standard e quindi si può trasportare senza problemi in tutto il mondo ed è il più economico (circa 3 sterline a dose invece di più di 20 sterline per gli altri).
La sperimentazione ha evidenziato che nessuno dei volontari sottoposti al vaccino ha sviluppato sintomi gravi della malattia. Inoltre AstraZeneca/Oxford ha già dimostrato che il vaccino è efficace e sicuro sia nelle persone anziane che nei più giovani.
La campagna di vaccinazione contro il Covid-19, che sarà la più grande della storia d’Italia, partirà verso fine gennaio 2021 e interesserà prima il personale sanitario e le forze dell’ordine, poi a seguire gli over 65 e i soggetti a rischio. L'Italia per ora ha sottoscritto due grandi accordi con Pfizer e AstraZeneca per ricevere subito le dosi che saranno acquistate e gestite direttamente dallo stato. Per la somministrazione l’esercito affiancherà il personale sanitario.
Ulteriori informazioni sul piano vaccinale anti-Covid si avranno il 3 dicembre, quando il Ministro della Salute Speranza farà le comunicazioni ufficiali.
La pandemia ha infatti spinto le aziende farmaceutiche a un’accelerazione senza precedenti che ha portato allo sviluppo dei vaccini in pochi mesi, quando generalmente i tempi di formulazione di un vaccino si aggiravano attorno al decennio.
I primi 3 vaccini in arrivo saranno quelli sviluppati dalla Pfizer/BioNTech, dall’americana Moderna e da AstraZeneca/Oxford e Irbm di Pomezia. Ecco le principali caratteristiche e differenze:
Pfizer/BioNTech
È l’azienda nella fase più avanzata, la prima ad aver presentato il suo vaccino. Nel prevenire il Covid-19 la sua efficacia è del 90% e oltre e non ha causato effetti collaterali gravi. Il vaccino formulato da Pfizer/BioNTech necessita una conservazione a circa -70 C in congelatori particolari come quelli utilizzati per stoccare il vaccino Ebola.
Nonostante la sperimentazione sia ancora in corso, Pfizer e BioNTech sono pronte a chiedere l’autorizzazione all’uso emergenziale alla Fda (U.S. Food and Drug Administration).
Moderna
Sviluppato da una giovane azienda americana, il vaccino di Modernasecondo gli ultimi dati è efficace al 94,1% nella prevenzione del COVID-19, rispetto a un placebo. Nessuno degli individui vaccinati ha sviluppato sintomi gravi della malattia e gli effetti collaterali sono di natura da lieve a moderata. Il vaccino quindi non solo protegge dall'infezione, ma anche dalle forme più gravi della malattia.
Il vaccino di Moderna, inoltre, può rimanere stabile con la refrigerazione domestica standard per circa 30 giorni e fino a sei mesi a -20 C. Moderna ha terminato la fase 3 di sperimentazione con risultati esaltanti ed è pronta alla richiesta d’autorizzazione all’uso per emergenza. Se l'Fda confermerà efficacia e sicurezza, il vaccino potrebbe essere disponibile a fine dicembre 2020.
AstraZeneca/Oxford e Irbm di Pomezia
Anche se i risultati riguardo l’efficacia sono inferiori rispetto a quelli di Pfizer e Moderna e variano dal 62% al 90% a seconda dello schema vaccinale impiegato, questo vaccino ha due vantaggi: si può conservare in un frigorifero standard e quindi si può trasportare senza problemi in tutto il mondo ed è il più economico (circa 3 sterline a dose invece di più di 20 sterline per gli altri).
La sperimentazione ha evidenziato che nessuno dei volontari sottoposti al vaccino ha sviluppato sintomi gravi della malattia. Inoltre AstraZeneca/Oxford ha già dimostrato che il vaccino è efficace e sicuro sia nelle persone anziane che nei più giovani.
La campagna di vaccinazione contro il Covid-19, che sarà la più grande della storia d’Italia, partirà verso fine gennaio 2021 e interesserà prima il personale sanitario e le forze dell’ordine, poi a seguire gli over 65 e i soggetti a rischio. L'Italia per ora ha sottoscritto due grandi accordi con Pfizer e AstraZeneca per ricevere subito le dosi che saranno acquistate e gestite direttamente dallo stato. Per la somministrazione l’esercito affiancherà il personale sanitario.
Ulteriori informazioni sul piano vaccinale anti-Covid si avranno il 3 dicembre, quando il Ministro della Salute Speranza farà le comunicazioni ufficiali.